Sandro Vita è uno stimato professionista del settore, un mio caro collega, e da diversi anni cura la pubblicazione sul suo sito del grafico Rosso e Blu aggiornandolo mese dopo mese.
Questo grafico nasce dall'idea di una storica banca svizzera, anzi da quella che è stata la più longeva banca svizzera: la Wegelin & Co., che lo pubblicava mensilmente nel suo bollettino agli investitori e veniva spesso ripreso anche dal Sole 24 ore. L'idea era semplice ma geniale: evidenziare le fasi di ribasso di un colore e le fasi di rialzo in un altro, e poi osservare il quadro che ne usciva.
Cosa ci dice questo grafico? Sostanzialmente due cose, due certezze:
- che inevitabilmente i periodi rossi si alternano con i periodi blu e
- che i periodi rossi durano di più dei periodi blu.
In realtà ci dice anche una terza cosa: che chi investe al termine di un periodo blu pone le basi per massimizzare il guadagno nell'inevitabile periodo rosso successivo e viceversa.
Se questo è vero (ed è vero!) perché non risulta così naturale investire in questi periodi che, a posteriori, vediamo così evidentemente vantaggiosi?
Dopo tanti anni di lavoro in questo settore ho potuto constatare che nei periodi blu, sostanzialmente "la pancia" prende il sopravvento "sul cervello". L'istinto di conservazione prevale e si perde la lucidità di giudizio. Un po' come chi sta per affogare viene preso dal panico e si aggrappa al bagnino mettendo a rischio la vita di entrambi.
Servirebbe una scialuppa di salvataggio per evitare di naufragare.
L'industria del risparmio gestito ha cercato di dare una risposta a questa indole dell'essere umano e offre diverse soluzioni, tutte basate su una progressione nelle fasi di ingresso nell'investimento.
Oggi volevo valutare con voi la funzione PASSO-PASSO che alcuni strumenti finanziari ci mettono a disposizione e per farlo prenderò in considerazione i dati di due momenti molto critici e turbolenti vissuti in passato: la crisi energetica degli anni '70 (quella delle domeniche a piedi per intenderci, che io ho vissuto da adolescente) e le crisi degli anni 2000 - 2008. Per entrambe ho voluto simulare l'ingresso immediatamente prima della crisi confrontando cosa sarebbe successo investendo tutto subito o con il metodo PASSO-PASSO nei primi quattro anni. Nei grafici qui sotto potete vedere i risultati dopo 5, 10, 15 e 20 anni.
Necessariamente per poter fare la simulazione anche degli anni '70 ho dovuto utilizzare un indice storico e faccio riferimento al MSCI World che rappresenta l'andamento dell'economia dei paesi sviluppati, una sorta di ETF a gestione passiva ma mi riprometto di fare in futuro la stessa analisi utilizzando alcuni fondi a gestione attiva che abbiano almeno 20 anni di storia e poi ve la condividerò.
Cosa possiamo concludere?
1) In fasi come questa l'ingresso progressivo si dimostra vantaggioso al fine di limitare la volatilità e portare a casa un prezzo medio di acquisto più vicino al minimo del periodo.
2) Ai fini del risultato complessivo, anche entrando con tutto il capitale nel momento peggiore, se si osservano i corretti archi temporali, il successo è assai probabile.
3) Cercare di indovinare il timing perfetto per entrare ai minimi sul mercato è praticamente impossibile perché la nostra mente proietta all'infinito le fasi che stiamo vivendo (quello che io chiamo "il potere del gerundio" sulla nostra pancia: guadagnando, perdendo).
A presto
GV