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Rappresentazione visiva dell'articolo: Cosa possiamo imparare da una bicicletta? (1)

Cosa possiamo imparare da una bicicletta? (1)

Giovanni Vaona

04 luglio 2022

La bicicletta è un sistema complesso

Sembra una macchina semplice e invece la bicicletta è un insieme complesso di meccanismi che permettono di trasformare un movimento rotatorio in uno spostamento lineare.

Cosa c'entra questo con un blog dove si parla di economia e finanza? 

Molto direi, perché nella mia esperienza noto che l'essere umano vorrebbe ottenere un movimento lineare (crescita economica) ma senza dover pedalare (cioè sopportare i cicli economici).

Impariamo ad osservare


Se potessimo filmare il movimento nello spazio della valvola della vostra bicicletta (in blu) e del catarifrangente posto fra i raggi (in verde), vedremo un movimento simile a quello riportato qui sotto. La linea rossa sarebbe il tracciato di un punto esterno al cerchione ma vincolato al movimento del perno. Nella bici non c'è ma in economia si!

Questi sono movimenti definiti cicloidi. In geometria, un cicloide è la curva tracciata da un punto su un cerchio mentre rotola lungo una linea retta senza scivolare.  


Che aiuto ci può dare ai fini di capire gli scenari macroeconomici?

Il punto B, linea blu, potrebbe schematicamente rappresentare il ciclo normale dell'economia che, come sappiamo, è soggetta a delle fasi di espansione e contrazione.

Il punto A, linea verde, invece, anche lui strettamente legato al ciclo economico, potrebbe rappresentare l'andamento del debito, le obbligazioni, che tipicamente mitigano l'andamento ondulatorio. Non sono una linea retta ma offrono una certa stabilità.

Il punto C, linea rossa, avrete già capito, potrebbe rappresentare l'andamento del mercato azionario che enfatizza i movimenti al rialzo o al ribasso dei mercati.

Dove siamo oggi?

Siamo alla fine di un ciclo e l'inizio di un altro. La sfiducia aumenta, le azioni e le obbligazioni crollano, quello che prima era caro diventa conveniente ma il timore di ciò che potrebbe accadere non ci permette di percepirlo... perdiamo di vista la meta e smettiamo di pedalare... ma così abbiamo solo una certezza: prima o poi si perde l'equilibio.

Il mito della globalizzazione, come spesso è successo in passato, sta presentando il conto ai paesi finora dominanti. Nuovi attori, più giovani e più prestanti, si stanno prendendo la scena e bisogna fare un esame di realtà. Probabilmente nasceranno due o tre poli aggreganti: gli Usa, la Cina e i paesi islamici (questi ultimi destinati a diventare la piazza finanziaria dove i due blocchi contrapposti si scambieranno quello che ufficialmente sarà dichiarato "politicamente inaccettabile").

Cosa non cambierà?

Il mercato dei capitali. Avremo un capitalismo di Stato da una parte e un capitalismo Individualistico dall'altra ma, come avviene regolarmente da qualche secolo a qesta parte, chi saprà fare utili (cioè organizzare in maniera efficiente i fattori produttivi) soprravviverà è creerà ricchezza. Chi invece distruggerà ricchezza sarà destinato a soccombere e lasciare spazio agli altri.

Nel prossimo articolo vedremo cosa ci possono insegnare il cambio e la catena  ;-)




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