La mia posizione estremamente critica nei confronti dei BITCOIN è nota, per due ordini di motivi: uno di carattere etico/morale e l'altro di carattere tecnico.
Qualche settimana fa mi è arrivata una mail dove mi si diceva che il mio disco era stato clonato e che se non avessi pagato 1200 euro in BITCOIN avrebbero diffuso le immagini che conteneva.
In questo computer le uniche immagini che ci sono, sono di carattere finanziario. Pertanto non ho pagato nessun riscatto! Ma la richiesta di usare una cripto valuta per compiere il reato mi ha confermato nella mia convinzione. La diffusione del BITCOIN è strettamente legata al diffondersi di operazioni illegali o criminose, nascoste, che non devono venire alla luce... CRYPTO appunto.
Ancora più evidente è stato l'attacco hacker ai server della regione Lazio avvenuto questa estate. Non sapremo mai se il riscatto è stato pagato ma era stato chiesto in BITCOIN.
Da un punto di vista tecnico la falla maggiore la vedo in sede di successione: se il proprietario viene a mancare improvvisamente porta con se nella tomba anche le chiavi di accesso causando la perdita totale del valore accumulato. E non è un caso così remoto, basta un infarto o una distrazione alla guida.
Come se non bastasse...
Arriva sul mercato un ETF (il primo di una serie) che investe in derivati legati a scommesse sul valore futuro del BITCOIN. Siamo di fronte ad uno strumento di pura speculazione. Con questo accorgimento si supera il problema tecnico della successione ma rimane quello etico/morale, e a volte si passa dalla parte delle vittime.