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Il nostro Codice Civile NON è romantico!

Giovanni Vaona

11 settembre 2024

Ho terminato da poco un percorso sulla Tutela Patrimoniale che mi consente di potermi presentare a pieno titolo come Consulente Patrimoniale

Nome altisonante, che fa figo, ma come si sostanzia?

"AIUTARE IL CLIENTE A FARE DELLE SCELTE OCCULATE, FINTANTO CHE PUÒ, IN MODO DA SALVAGUARDARE I FRUTTI DEL PROPRIO LAVORO".

Molto spesso si fanno i conti senza l'oste, anzi i due osti: Il Codice Civile e l'Agenzia delle Entrate. Se il primo non è romantico, la seconda lo è ancora meno!

Perché parlo di romanticismo? Semplicemente perché nell'ordinamento italiano non c'è!

Il matrimonio per il nostro Codice Civile è un contratto e quando una delle parti viene a mancare la comunione si scioglie e interviene la legge per determinare diritti e doveri degli eredi.

In sostanza, con i tuoi beni non sei libero di fare tutto ciò che vuoi. Prevale il concetto di STIRPE, cioè il sangue del tuo sangue. E se questo era già un problema nella famiglia tradizionale o unita civilmente, nelle coppie allargate (di fatto e conviventi) specie in presenza anche di figli da precedenti rapporti, la complessità esplode.

Proprio per questo, il rischio di fare delle scelte guidate dai sentimenti può risultare inefficace o addirittura dannoso. Conoscere prima come ragiona un giudice in caso contenzioso (fra gli eredi, ma anche in vita) è molto utile per poter introdurre tutti quegli accorgimenti necessari a far accadere ciò che si vuole ottenere.

Di strumenti utili a ciò ce ne sono parecchi, qui sotto trovi uno schema riassuntivo. 

La difficoltà più grande

Qual è la difficoltà più ricorrente? Perdersi in un mare di consigli! Non riuscire ad arrivare ad una sintesi e quindi cadere nell'immobilismo. Peccato che poi i nodi vengono al pettine.

Specie se la struttura patrimoniale è complicata, serve armonizzare i consigli del notaio, con quelli dell'avvocato, con quelli del commercialista, con quelli del tributarista e con quelli del consulente finanziario.

Tutti questi professionisti sono dei maestri nel loro campo, un po' come gli archi, i fiati e le percussioni in una orchestra, ma se non c'è un chiaro spartito da seguire e un bravo direttore d'orchestra il risultato è sicuramente cacofonico.

Il bravo Consulente Patrimoniale è questo direttore d'orchestra, che si incarica di capire cosa il "dominus" voglia che accada, quale sia la base di partenza e prefigurare cosa accadrà se si lasciano andare le cose da sole, senza interventi correttivi.

Capito quale spartito si vuole suonare, il lavoro di coordinamento può iniziare.


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