Perché non serve battere l'Indice per vincere
Immagina un campionato di calcio: una stagione lunga, piena di alti e bassi, sorprese e momenti di gloria. Ci sono squadre con fuoriclasse che incantano il pubblico e segnano gol spettacolari. Ma, alla fine, spesso non è la squadra con il miglior calciatore a vincere il campionato. Vince chi è più costante, chi riesce a ottenere risultati solidi ogni domenica, chi sa gestire le partite più complicate. Ecco, la finanza funziona allo stesso modo.
Tanti gestori di fondi cercano di "battere l'indice" – ovvero fare meglio del mercato di riferimento – e lo fanno come un attaccante che punta a segnare il gol più bello ogni volta che tocca il pallone. Ma la verità, dati alla mano, è che solo una piccola percentuale di loro ci riesce nel lungo periodo. Allora, la domanda è: ma è davvero questo l'obiettivo da perseguire?
Proprio come nel calcio, in finanza conta più la costanza e la strategia di squadra. Non serve un goleador che segna una volta ogni tanto; serve un gruppo che, insieme, fa punti con regolarità, indipendentemente dalle condizioni del campo o dal valore dell'avversario. Allo stesso modo, una buona strategia di pianificazione finanziaria non si basa sul cercare di superare ogni anno il "mercato", ma su un piano ben studiato, diversificato e calibrato sugli obiettivi personali e sul lungo termine.
Quindi, se è vero che i gestori di fondi spesso non riescono a battere l'indice, questo non è un problema. Il loro ruolo nella "squadra" della tua strategia finanziaria può essere fondamentale per mantenere l'equilibrio, gestire la volatilità e garantire una crescita costante. E, alla fine, proprio come nel calcio, a vincere è chi sa giocare bene ogni partita, non chi punta tutto su un singolo colpo di genio.
Questo report indica la percentuale dei casi in cui il benchmark ha battuto il gestore dei fondi, come si può vedere più si allunga il periodo di detenzione, maggiore è la percentuale. Ma non è questo che fa la differenza.