Nel 1889 venne pubblicato il famoso libro di Jerome K. Jerome "Tre uomini in barca (per tacer del cane)". Si tratta del viaggio di Jerome, Harris, George e del cane Montmorency lungo il Tamigi ed è una commedia degli errori che esplora il contrasto tra l'aspettativa e la realtà di un'avventura apparentemente idilliaca nella campagna inglese.
Il libro combina descrizioni paesaggistiche realistiche con un umorismo leggero e spiritoso, spesso rivolto alle piccole frustrazioni quotidiane e alle assurdità della vita. Celeberrimo è il racconto dello zio Podger alle prese con un quadro da appendere.
Nel racconto, lo zio coinvolge progressivamente tutta la famiglia, in un crescendo di situazioni paradossali fino all'esito finale che lo vede contemplare il successo raggiunto a caro prezzo.
Ora, immagina zio Podger come un investitore entusiasta ma inesperto che decide di buttarsi nel mondo degli investimenti senza un piano chiaro. Come quando cerca di appendere quel quadro. Parte con grande sicurezza: "Nessuno si preoccupi, ci penso io!" Ma appena comincia, scopre che c'è molto di più di quanto immaginava.
Zio Podger si ritrova a dover gestire imprevisti, errori e complicazioni. Ogni volta che sembra aver trovato una soluzione, qualcosa va storto: perde il martello, si taglia, manda la famiglia a recuperare strumenti inutili. Allo stesso modo, l'investitore alle prime armi si lancia in mercati complessi, spesso basandosi su consigli casuali o su informazioni incomplete, inseguendo la "prossima grande occasione" senza capire davvero cosa sta facendo.
Alla fine, come lo zio che finalmente appende il quadro storto avendo danneggiato il muro, anche l'investitore potrebbe riuscire a creare un portafoglio, ma è sbilanciato, vulnerabile, e pieno di errori dovuti alla mancanza di pianificazione e alla troppa fretta. E come zio Podger che, nonostante tutto, si vanta del risultato, anche l'investitore inesperto può sentirsi soddisfatto del "fai da te", ignorando i segni di un disastro imminente.
La lezione? A volte, meglio affidarsi a chi conosce il mestiere, perché improvvisare può costare caro: proprio come quel muro graffiato da un rastrello, i mercati non perdonano le mosse fatte senza una strategia solida.