Ci eravamo abituati bene!
Per chi, come me, ha attraversato gli anni '80 non è una novità. In Italia l'inflazione a due cifre era la normalità. Pagare un mutuo al 12% era normale. Comprare dei BOT e BTP con cedole al 9,50% era altrettanto comune. Gli stipendi venivano adeguati automaticamente al costo della vita con il meccanismo della "scala mobile" e poi, quasi regolarmente, seguiva la svalutazione della Lira. Così eravamo "tutti più poveri ma con molti più soldi in tasca" come ci ricorda un noto comico (Brignano, mi sembra).
A chi giova l'inflazione? A chi è indebitato!
Una famiglia che ha acquistato casa con un mutuo a tasso fisso qualche anno fa si ritroverà un bene che si rivaluterà nel tempo ma lo pagherà con le condizioni concordate in passato.
Un esempio? Mio zio, dipendente statale, ha acquistato casa negli anni sessanta stipulando un mutuo che prevedeva un tasso fisso del 4%. All'inizio serviva la paga di quindici giorni di lavoro per pagare la rata del mutuo. Alla fine, negli anni '80, ne bastavano tre di giorni. Ma la casa si era rivalutata nel frattempo.
A chi nuoce l'inflazione? A chi detiene crediti!
Normalmente si crede che sia la banca che ha erogato il mutuo a soffrire questa situazione, invece non è così. Le promesse di pagamento vengono impacchettate in un "veicolo finanziario", scontate adeguatamente e cedute in blocco a chi necessita di avere flussi costanti da riconoscere ai propri aderenti (tipicamente i fondi pensione anglosassoni e diversi fondi ed etf obbligazionari, quelli con stacco dividendo, la c.d. impropriamente "cedola").
Perché non sarà così facile abbassare il tasso di inflazione?
Vedo tre grandi motivi:
- Le banche centrali in questi anni si sono indebitate enormemente per sostenere l'economia e restituire un valore nominale più basso del valore reale è un gran vantaggio per loro. In sostanza fa comodo a FED e BCE tenere il costo del denaro elevato.
- La situazione geopolitica ha già messo fine al fenomeno della globalizzazione (che aveva degli effetti deflazionistici sulle merci che importavamo) e i meccanismi protezionistici che sposteranno le produzioni in paesi "amici" o addirittura in patria per le cose più sensibili, porterà ad un aumento dei costi.
- L'energia sarà un vero e proprio campo di battaglia e di questo se ne stanno accorgendo i paesi arabi che puntano a sfruttare questi anni per diventare un terzo incomodo fra USA e Cina.
Il rischio? Un potente narcotico. I tassi di interesse.
In questi giorni sono tornate le pubblicità che fanno leva sui tassi di interesse. La più simpatica è quella di ING con Elio & C. che in diverse situazioni invitano ad ottenere il 3% "senza fare un Tasso". Anche lo Stato fa la sua parte proponendo il nuovo BTP Valore. Banco Posta idem con i buoni fruttiferi...
Ma con un'inflazione all'8% significa rimanere nel novero dei "creditori" e ridurre le perdite reali al 5%. Cosa fare allora? Pianificare le proprie necessità di spesa e per tutto ciò che non è immediatamente necessario essere degli "investitori". Le spese previste nell'arco di uno o due anni possono essere coperte con manovre difensive, ma tutto ciò che ha tempo davanti necessita di molta attenzione e intelligenza (con buona pace di Elio & C.).
Un video per capire gli effetti di una scelta inconsapevole.
La nostra mente ragiona in modo lineare, l'inflazione NO! Ecco perché ho pensato di fare questo video che vi invito a diffondere fra amici e parenti affinché non cadano in queste trappole mentali. Volutamente non ho messo nessun riferimento commerciale, ma solo un "Parliamone..." finale in modo che ne possiate parlare voi con chi si dimostrerà sensibile al tema.
L'importante è rimettere in moto l'economia e i 1.700.000.000.000 (millesettecentomiliardi) di euro giacenti nei conti correnti fanno gola a molti: allo Stato innanzitutto che ha da tempo intrapreso la strada di riportare il debito in Italia, con gli italiani intendo; alla Cassa Depositi e Prestiti (Poste Italiane) che è diventata lunga mano del Governo in carica (qualunque, questo compreso) per attuare gli interventi di politica economica e salvataggi vari; e in fine alle banche che raccolgono al 3% e prestano al 9%.
Bisogna esserne consapevoli in modo da non cadere vittime della nostra stessa pigrizia. Passaparola!