Vai al contenuto principale
Rappresentazione visiva dell'articolo: Chi vincerà?

Chi vincerà?

Giovanni Vaona

12 settembre 2022

Poche cose sono certe (o quasi) nella vita.

Stiamo attraversando un periodo sicuramente incerto: tensioni geopolitiche, tensioni sui mercati energetici, la guerra in Ucraina... e per noi italiani anche le elezioni alle porte, che sicuramente polarizzano le discussioni e non aiutano a trovare quella coesione necessaria per far fronte alle sfide che bisogna affrontare urgentemente sul piano economico.

Morale: disorientamento generale e paura del domani. Conseguenza? Immobilismo totale!

Perché quando avvertiamo un pericolo la tendenza all'immobilismo prevale?

Secondo alcune teorie antropologiche, questo comportamento deriva da millenni di evoluzione della specie umana che in questo modo chi andava a caccia riusciva ad evitare di trasformarsi da cacciatore a preda. Responsabilità di governare questa funzione molto reattiva è una piccola parte del cervello, l'amigdala che in situazioni di pericolo (reale o percepito) interviene direttamente staccando il collegamento fra la parte primordiale, chiamata rettile, e quelle che si sono sviluppate successivamente. Così gli umani che rimanevano fermi nella giungla portavano a casa la pelle, gli altri che scappavano... no.

Possiamo imparare qualcosa dal passato?

La settimana scorsa ho visto dei grafici interessanti. In questi grafici veniva sovrapposto l'andamento dell'ultimo anno dell'indice S&P500 e studiata la correlazione con le 4 crisi più importanti dal 1962 a oggi, compresa quella delle famose "domeniche a piedi o a targhe alterne" degli anni '70. 

In tutte e quattro si nota una corrispondenza quasi perfetta fino ad oggi, ma due di queste direbbero che siamo alla vigilia di un periodo di ripresa


Ma le altre due invece direbbero che i minimi non li abbiamo ancora visti.

Con il senno di poi...

Ora vi metto il grafico finale e vi evidenzio le uniche certezze che abbiamo.


Prima certezza

Cercare di indovinare il momento migliore per entrare o per uscire dal mercato è un esercizio inutile ai fini del risultato finale. La coerenza temporale fra l'investimento scelto e l'obiettivo da perseguire porta a casa il risultato. Un po' di più puoi cercare di portare a casa con delle scelte tattiche ma la strategia complessiva è quella che premia maggiormente.

Seconda certezza

Non sarà un percorso lineare, bisogna imparare a gestire gli stati d'animo e purtroppo l'illusione di potersi rifugiare nella componente obbligazionaria non c'è più. Azioni e obbligazioni si stanno muovendo all'unisono. Quello che ci possono offrire le obbligazioni è una minore volatilità ma è sempre più determinante lavorare con una sana pianificazione finanziaria che significa soprattutto stabilire con che tempi pianifichi di spendere il tuo patrimonio o di lasciarlo in eredità. Quanto tempo incorporano i tuoi denari?

Terza certezza

La ricchezza si genera lavorando, rispondendo alle esigenze che continuamente evolvono, creando prodotti e servizi che qualcun'altro è disposto a pagare per averli. La finanza fine a sé stessa o le criptovalute sono solo dei riflessi in uno specchio. Se mancano gli imprenditori, le imprese di conseguenza gli utili sottostanti non c'è più spazio per attuare delle politiche redistributive, che siano tasse o prestiti o obbligazioni bancarie/societarie.



Un caro saluto.

GV

Powered by

Logo Promobulls
Area riservata